Da bambino, mia madre mi portava a tavola un’enorme tazza di latte bollente che io macchiavo con appena un goccio di caffè e riempivo di zucchero, poi vi ci tuffavo pezzi di pane secco. La mia cena preferita
(M. Bottura)
A differenza delle tradizioni pasticcere di altre zone d’Italia, la Romagna si contraddistingue per avere dolci casalinghi, nati per occasioni particolari come cerimonie di festa, che sono quindi non particolarmente elaborati e forse poco “dolci”, ma semplici e genuini.
Dietro a queste preparazioni, c’è spesso una storia degna di essere raccontata. Ad esempio, il Bustrengo è una torta dalla ricetta adattabile a qualsiasi dispensa: si parla di 32 ingredienti di base, ma in realtà a uova, farina, pangrattato, latte e zucchero, si può aggiungere qualsiasi altro ingrediente da far virare la torta da dolce a salata.
Anche altri dolci sono un esempio della natura “opportunista” della tradizione pasticciera romagnola: ne è un esempio il “Migliaccio”, oggi poco consumato per la verità, che veniva ottenuto dal sangue di maiale.
I PRODOTTI
- Amaretti
- Bustrengo
- Caffè in forchetta
- Cantarelle
- Cassatella
- Castagnaccio
- Castagnole
- Ciambella
- Crescioni
- Croccante
- Fave dei morti, Fave dolci, Favette
- Latteruolo
- Mandorlato al cioccolato di Modigliana
- Migliaccio di Romagna
- Mistocchine
- Pagnotta pasquale
- Pan di Spagna
- Pancotto
- Pane di Castrocaro
- Pane dolce con i fichi
- Pesche finte ripiene
- Piada coi ciccioli
- Piadina della Madonna del Fuoco
- Piadina fritta
- Spumini
- Straccadenti
- Tagliatelle dolci
- Torta di ricotta
- Tortelli alla lastra
- Zuppa inglese
Curiosità
La Piadina della Madonna del Fuoco è, a discapito del nome, un piatto dolce. Si può trovare a Forlì il 4 di Febbraio, solo ed esclusivamente in questo giorno, quando viene festeggiata la Madonna del Fuoco, la patrona della città.
E’ una focaccia dolce insaporita con semi d’anice, nata per ricordare il pane distribuito in passato durante una carestia, quando il ricavato ottenuto dalla vendita dei doni votivi fatti alla Madonna del Fuoco servì per acquistare la farina che poi sfamò i Forlivesi.